Alberto Brighi

Alberto Brighi

Quando da ragazzo ti capita di incrociare lo sguardo di Pier Paolo Pasolini, ascoltare la voce graffiante di Anna Magnani, camminare sul set con Federico Fellini e Giulietta Masina, allora capisci che il tuo destino è già tracciato. Alberto Brighi cresce in un tempo incandescente, tra la musica dei Beatles e le pareti dell’Aula di Figura dell’Accademia di Belle Arti del Ferro di Cavallo. Ad accompagnarlo nel cammino: l’esoterismo visionario di Alejandro Jodorowsky, il surrealismo tagliente di André Breton e i miraggi lisergici di una generazione inquieta, rigettati da una borghesia miope e contestati con forza dai movimenti studenteschi della fine degli anni Sessanta.
Ma il viaggio non finisce lì. Nella sua opera, Brighi tiene sempre a mente le parole del saggio Ben Sira:
«Ci è stato mostrato molto più di quanto una mente umana possa comprendere».

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