La colpa di Carla
È il 1974 quando la giovanissima Carla conosce Fausto, studente della facoltà di sociologia e militante dell’estrema sinistra. Sullo sfondo della cattolica Trento, ancora sconvolta dalla coda delle proteste sessantottine, tra i due ragazzi nasce una storia d’amore profonda e contrastata. Il padre di Carla, noto esponente politico, vigila sui comportamenti della figlia per evitare che la sua figura pubblica possa uscirne compromessa. Ma l’attrazione che Carla prova per Fausto è più forte di ogni limite che la famiglia o le convenzioni possano imporle: Fausto rappresenta per lei la spinta a uscire dal recinto, dentro il quale si ripetono ogni giorno gli stessi schemi, mentre il mondo, fuori, cambia, ruota, si impenna. Carla dà retta al cuore e va dritta per la sua strada, ma in breve tempo è proprio la passione per Fausto a costringerla a fare marcia indietro, lasciando la sua città per nascondersi in un luogo lontano, in Austria.
Passano gli anni e Carla segue un tracciato di vita borghese costellato da traguardi dorati: una laurea in architettura, il matrimonio con Alberto, tre figli, un lavoro di successo e una bella casa nel centro di una nuova città. Ora però il passato è pronto a bussare alla sua porta per chiederle il conto degli errori. Una mite mattina di marzo dalla cassetta della posta Carla ritira l’ennesima cartolina anonima scritta dalla mano di qualcuno che torna a farsi vivo da lontano.
