di Maria Assunta Cantone e Filomena Corsale
 

[...]Ho immaginato il mio corpo come un foglio bianco e pulito dove magicamente, una lettera alla volta si è adagiata scrivendo parole che si sono stampate su di me, riempendomi di nuove opportunità e nuove emozioni. Sono sempre stata la persona che giustificava le mancanze di tutti e tutto, che cercava soluzioni o spiegazioni negando evidenza e dolore.
 

Dopo questo percorso ho imparato ad amare talmente tanto me stessa da decidere, con dolore a volte, ma con rispetto verso me stessa, di andare via quando non c'è più niente da capire, da dire o da fare.
 

Mi sono perdonata da sola per tutto quello che ho sopportato. Non devo più giustificarmi né dare spiegazioni a nessuno. Ho imparato a non avere sensi di colpa. Mi sono liberata dai miei pensieri che imprigionavano la vera Daniela. Ora sono venuta fuori, libera di vivere per quella che realmente sono.  
 

In pratica quel foglio bianco era la mia anima che stava prendendo coscienza di esistere. Nelle tue parole ho visto me. Io che mi sentivo grigia e piatta mi sono rivista, e finalmente vista, in forma tridimensionale e piena di luce. Si perché dentro di me, tolte le catene ai miei pensieri e alle mie insicurezze, c'è una nuova Daniela, che a dire il vero nemmeno io conosco ancora. Alla fine dietro tutto questo macello c'era solo la mia mancanza di autostima.  [...]
 

[...]Salgo in auto, sentendomi offesa, lo guardo arrabbiata e sul punto di iniziare una discussione, quando lui prevenendo, mi sorride in un modo cosi tenero, e da sfottò, che ci annego dentro. Con una mano prende la mia e con l'altra mi porge un cioccolatino a forma di cuore avvolto in una carta argentata rossa. Poi mi accarezza i capelli e allargando le braccia mi dice: -Prego, volevi mettere il cuore a riposo, appoggiati a me con la testa sul mio cuore e lasciati avvolgere dal mio abbraccio.
 

Non riesco a credere di aver trovato un ragazzo che capisce tutto di me. Addirittura anche quello che non capisco io. [...]